Grazie ai Fondi FSE il nostro istituto ha potuto realizzare uno stage aziendale della durata di due settimane presso un grande gruppo aziendale specializzato in logistica portuale e marittima operante nel porto di Gioia Tauro.
Al progetto hanno partecipato gli studenti che nell’anno scolastico precedente avevano frequentato i corsi di inglese veicolare, nell’ambito della misura PON 11b (2006). Trattasi di 15 studenti delle classi 4 A IGEA, 4 B Mercurio e 3 A IGEA. Tutti gli studenti avviati allo stage hanno frequentato un corso propedeutico di orientamento della durata di 40 ore. Al termine dello stage gli studenti hanno presentato le loro relazioni.
Ecco la testimonianza di uno di loro:“Ci sono delle professioni alle quali non si approda spontaneamente, inquanto ristrette a particolari ambiti o luoghi lavorativi, estremamentespecialistici. I programmi scolastici non li trattano. Il popolatissimomondo dei parenti, amici e conoscenti (tutti pronti con il consiglio dadare) non te ne parlerà mai. Pur avendo oltre 7.000 km di costa,l’Italia non è da tempo un paese di “marinai”. Le città con importantiporti hanno perso da tempo le connotazioni delle città portuali, perdiventare le indistinte metropoli globali.Scoprire il porto con i suoi antichi mestieri significa scoprire ilfascino della storia millenaria della nostra penisola e oltre tuttoaprirsi una porta sul proprio futuro professionale.Così è successo che durante questo stage ho scoperto la figuraantichissima ed intramontabile dell’agente raccomandatario marittimo.”(Tratto dalla relazione finale di Marco Cassano, 4 A Igea)
Un’altra testimonianza dell’esperienza di stage gli studenti l’avevanolasciata in un articolo pubblicato su “Calabria Ora” il 12/06/2008:
“Una grande esperienza di orientamento verso le professionalità delloShipping Business, ma questo era nelle nostre aspettative.
Quello di cui, invece, vogliamo parlare è l’umiltà delle persone, laloro disponibilità, grande umanità e tenacia. In un’ Italia cheinvecchia e tramonta, come ci fanno capire Stella e Rizzo, il porto diGioia Tauro ci è apparso un contrappunto di luce.I giovani sono dovunque: negli uffici, nei magazzini, nei terminal, …Un porto giovane dove si respira aria di rinnovamento. In giro per ilporto non ci sono “yuppies” stempiati, i “metro look”, gli abitigriffati. Dovunque solo sobrietà.
Anche il loro stile comunicativo neiluoghi di lavoro è una sintesi efficace dell’antico e moderno. L’anticacultura calabrese, rispettosa del prossimo, accogliente, sempre attentaa non prevaricare, umile nel proporsi e competente nell’esprimersi; inpoche parole, quello che gli inglesi chiamano “understatement”, oggiindispensabile per giocare in squadra.
Ed è il gioco di squadra lamoderna concezione della organizzazione del lavoro.Silenziosi, sorridenti e sereni nei rapporti interpersonali, capaci diascolto e propositivi nei fatti.
Proviamo a discutere con loro poche righe che i fustigatori dellacattiva politica e del malcostume italiano, Stella e Rizzo, hannoriservato alla portualità italiana (La Deriva, Rizzoli, Maggio 2008).
“Emma Maersk” la nave porta container di ultima generazione, capacitàdi oltre 11 000 TEUs (misura dei contenitori standard a 20 piedi),pescaggio a pieno carico 17 m, potrà scalare solo nel porto di Trieste( secondo i due autori).
Gli operatori ci mostrano l’ultimo tratto della banchina appenacompletata: 450 m di lunghezza, profondità delle acque nel punto diapprodo 20 m, le nuove gru Super Postpanamax su rotaia, ognuna capacedi eseguire 18 movimenti /ora, cioè 36 TEUs /ora, per ogni “bay” dellanave. “Emma Maersk” e le sue sorelle in costruzione potrebberoapprodare anche domani senza problemi, ma Rizzo e Stella non lo dicono.Forse non lo sanno. La Calabria è lontana. Parlano, invece, di unapprodo virtuale effettuato nel porto di Genova nell’Ottobre 2007.Una simulazione eseguita su computer, trascurando il “dettaglio” difondali insufficienti per fare accostare la nave. Rizzo e Stellaparlano di Genova, di Trieste, del grande Nord, di altri.
I giovani operatori del porto di Gioia Tauro non commentano. “Siamo inCalabria, nel Sud e siamo abituati a sentire questi commenti”, dicono esorridono fiduciosi.Sanno di essere una squadra giovane con grandi potenzialità. Sonodecisi e tenaci, senza, però, ostentarlo.”
0