2009 Giovani Amnesty: Mai più violenza sulle donne

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cartelloneDonne-web.jpgAll’interno delle iniziative prese nell’ITC Colamonico nel mese di marzo 2009,  i ragazzi che hanno scelto di aderire alle iniziative di Amnesty International hanno organizzato e gestito, il 21 marzo scorso, un banchetto informativo sulla campagna Mai più violenza sulle donne.
In particolare sono state raccolte firme a sostegno di due appelli:

All’iniziativa ha partecipato Angela Larenza che nello scorso dicembre aveva invitato i ragazzi a passare dall’indignazione all’azione proprio attraverso la costituzione di un gruppo giovani all’interno dell’ITC.

Come si è detto è stato scelto di sostenere due appelli tra le diverse iniziative di Amnesty nell’ambito della campagna Mai più violenza sulle donne:

  • Sudafrica: le donne affette da HIV che vivono nelle aree rurali subiscono violazioni dei diritti umani
    Il Sudafrica continua ad essere al centro di una grave epidemia di HIV, con cinque milioni e mezzo di persone contagiate dal virus, il più alto numero al mondo. Il 55% dei contagi riguarda le donne
    Allo stesso tempo, il Sudafrica presenta elevati livelli di violenze sessuali e altre forme di violenze legate al genere. Qui, le donne al di sotto dei 25 anni sono da tre a quattro volte più a rischio di essere infettate dall’HIV rispetto agli uomini nella stessa fascia d’età.
    Le donne che vivono nelle aree rurali, maggiormente colpite dalla povertà, subiscono gli effetti della violenza di genere in maniera più accentuata. Per loro risulta difficile accedere alle cure sanitarie e a rifugi protetti che le mettano al sicuro dalla violenza. La conseguenza è che non riescono a seguire un percorso di riabilitazione che permetta loro in reinserimento nella società, restando invece prigioniere in un circolo vizioso fatto di violenza e povertà.

    Questo appello si può firmare anche on-line

  • Afghanistan: sostegno al lavoro delle Donne Attiviste
    L’intervento internazionale guidato dagli Stati Uniti nell’ottobre 2001 in Afghanistan è stato accompagnato dalla promessa da parte del governo Afgano di proteggere i diritti delle donne e promuovere l’uguaglianza di genere in Afghanistan.
    Le Donne Attiviste per i Diritti Umani giocano un ruolo chiave nel fare avanzare queste problematiche, ad esempio, dirigendo case-rifugio per donne a rischio, aumentando la consapevolezza sui matrimoni di bambine o quelli forzati, fornendo programmi educativi e servizi di pianificazione familiare.
    Tristemente, molte subiscono attacchi per il loro lavoro, che spesso è erroneamente ritratto come una minaccia all’ordine religioso e sociale in Afghanistan. In molti casi, donne attiviste per i diritti umani hanno subito minacce di morte e tentativi di rapimento a loro danno o diretti ai loro familiari, nonché attacchi fisici, compresi quelli con l’acido. Tragicamente alcune hanno perso la vita per aver sollevato la loro voce contro l’ingiustizia, come la giornalista Zakia Zaki nel 2007, mentre altre sono state costrette ad abbandonare il paese. 

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