Dal 11 al 17 febbraio 2012, gli studenti Anna Cofano, Antonella Barone, Piero Di Matteo, Mariangela Savino, Chiara Pesola, Sara Spada e Stefano Cornacchia, accompagnati dal prof. Rino Andriano, hanno preso parte al “Treno della Memoria 2012“.
Grazie all’associazione Terra del Fuoco Mediterranea e al sostegno della Regione Puglia, oltre 600 studenti pugliesi (e 150 calabresi), hanno raggiunto in treno Cracovia e i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau nella profonda convinzione che la costruzione di una cittadinanza attiva e consapevole non possa prescindere dallaconoscenza della Storia e della Memoria dei momenti che hanno cambiato il volto dell’Europa in cui viviamo.
Il Treno della Memoria è un “viaggio” che va dalla Storia alla Memoria, dalla Testimonianza all’Impegno. Condividiamo questa esperienza riportando le riflessioni che i nostri ragazzi hanno scritto dopo il viaggio, il video e alcune foto dell’esperienza.
Chiara
“Ad Auschwitz ogni metro percorso, ogni brivido di freddo, ogni maceria, ogni parola, ogni occhiata va soppesata, analizzata…ogni sensazione che provi la paragoni inevitabilmente a quelle che sicuramente hanno provato i deportati che hanno sofferto, pregato, pianto e sperato…”
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“…quando sei li, guardi, osservi silenziosamente ogni cosa, ogni più piccolo dettaglio, e pensi che in quel luogo, sommerso dalla neve, tu ci cammini nei tuoi caldi abiti, e invece milioni di persone li ci hanno “vissuto” senza alcuna comodità. E ti senti in colpa, impotente, credi che forse non puoi farci più nulla…”
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“…una volta entrata a Birkenau sono stata assalita dalla paura, avevo paura dell’immensità di quel campo così esteso da non riuscire a vedere o per lo meno immaginare la fine, avevo paura anche di restare immobile su una piccola parte, al solo pensiero che sotto i miei piedi, sotto la neve che calpestavo costantemente, ci potessero essere resti di persone innocenti…”
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“Nel lager la lotta per la sopravvivenza era estrema, ognuno era disperatamente solo; gli ebrei erano solo schiavi da spegnere nell’anima prima ancora di ucciderli. Arrivata a Birkenau ho provato un emozione violenta, mi sembrava di avvertire ancora la presenza di chi ora non c’è più…”
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É stato come un treno carico di emozioni amicizie e ricordi, che ha attraversato le porte del mio cuore lasciando un segno indelebile! I due campi di concentramento sono come una battuta di baseball nella faccia che lascia volare il tuo cervello fuori campo; perché pensi sia come un gioco che ha dilettato pazzi fuori di testa nel spaccare la testa, la vita, l’anima di povere persone! Un insieme di emozioni forti miste a nuove amicizie di persone con gran cuore, mi porta a pensare di voler prendere questo treno altre 307 volte!
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