Incontro con l’autore: Giancarlo Visitilli

Mercoledì 7 dicembre le classi 3 AFM/A e 3 TBS/A hanno preso parte all’incontro, di presentazione del nuovo libro scritto da Giancarlo Visitilli

Mercoledì 7 dicembre le classi 3 AFM/A e 3 TBS/A hanno preso parte all’incontro, di presentazione del nuovo libro scritto da Giancarlo Visitilli  tenutosi presso il Liceo “Don Lorenzo Milani” di Acquaviva.

“Una storia sbagliata“ è il primo romanzo del prof. Visitilli  che  racconta la storia di due ragazzi, Saverio e Anna, una storia di vita vera ambientata a Bari.

Dopo una breve presentazione del suo romanzo, il professor Visitilli ha dato la possibilità agli studenti di porgergli domande e chiedergli pareri.

I primi argomenti trattati sono stati il dolore e la sofferenza. Il professore ha spiegato a studenti e docenti presenti l’importanza del dolore: un genitore che evita al figlio un dolore momentaneo, specifica il professor Visitilli, in realtà «gli sta solo negando di vivere ed imparare a gestire un’emozione non meno importante delle altre. La tristezza, la sofferenza, sono emozioni dalle quali farsi trapassare, non da schivare, perché prima o poi tutto torna come un boomerang».

Quindi non si tratta di masochismo, secondo le parole dell’autore, ma si tratta di imparare a vivere conoscendosi, scrutandosi in tutti gli stati d’animo e sapendo, sin da piccoli, dal momento che la vita non è fatta solo di cose circostanze.

La vita è fatta di esperienze positive e negative. La vita è come un ring, a volte sei al lato e sbatti contro gli elastici che lo delimitano, ma sta a te far in modo di rimbalzare su quegli elastici che ti hanno permesso di non cadere giù e sfruttare la possibilità che ti stanno dando di tornare al centro del ring con più forza e potenza di prima.

Ecco la lezione che più è rimasta impressa oggi: “tutto sta nel come reagiamo, ci giochiamo tutto in quei momenti; tutto ciò che ci trapassa fa parte della comunità educante, fatta di spazi, tempi e situazioni che in ogni caso fanno crescere bambini e ragazzi”.

In seguito, il professore rispondendo ad un’altra domanda sul sistema scolastico, ha spiegato ai ragazzi come, secondo il suo parere, non si possa aspirare a cambiare tutti i sistemi che non ci vanno bene (in questo caso riferendosi al sistema scolastico) perché «se aspettiamo di rivoluzionare la totalità del sistema non concluderemo mai nulla. Bisogna cominciare a cambiare i sistemi sbagliati dall’interno, partire dal basso per cambiare e smuovere i vertici della piramide. Bisogna avere il coraggio di esprimere e far valere le proprie idee, prima o poi per sfinimento chi deve ascoltarle lo farà. La scuola dovrebbe avere proprio questo compito. Dovrebbe avere il compito di smuovere le corde interne dei ragazzi, di aiutarli a crearsi una propria identità ed una propria personalità. Dovrebbe avere il compito di colmare le mancanze dei giovani che sono costanti presenze. Dovrebbe insegnare loro che non c’è nulla di male nel mostrarsi per quello che si è. Saper stare bene e saper affrontare il dolore, concedersi senza vergogna il lusso di piangere e di soffrire».

Da questa esperienza altamente formativa i partecipanti all’incontro hanno compreso l’importanza di saper accettare i cambiamenti ed essere consapevoli che la vita non è sempre semplice, ma non per questo deve essere vissuta solo in parte o non deve essere apprezzata nella sua totalità.